I Borghese e l'antico a Roma
Pubblicato il 12-12-2011 alle 13:36 -
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Dopo circa 200 anni ritornano per la prima volta nel loro luogo d'origine sessanta delle magnifiche sculture appartenute alla collezione Borghese e vendute nel 1807 a Napoleone Bonaparte dal principe Camillo Borghese per essere esposte al Museo del Louvre di Parigi.
Da Roma a Parigi
Il Louvre è il museo più visitato del mondo.
Non stupisce, data l'immensa quantità d'opere e reperti ospitati, numerosi dei quali di altissimo pregio artistico.
L'Italia, in tanta collezione, è ben rappresentata, con non meno d'una quindicina di capolavori di Raffaello, un paio di Michelangelo, cinque del Mantegna, sette di Leonardo, otto di Tiziano, tre del Caravaggio, due di Botticelli, e poi Giotto, Paolo Uccello, il Veronese, Lorenzo Lotto, il Perugino, Beato Angelico, Pontormo, Andrea del Sarto ed un'ampia schiera d'altri massimi pittori italiani. Cui s'accostano poi sculture d'ogni epoca provenienti dalla Penisola, pezzi archeologici d'arte romana ed etrusca, stampe, disegni, e molto, moltissimo altro in più.
Dovremmo esserne, giustamente, molto orgogliosi.
Se è vero che una parte del materiale raccolto al museo parigino origina da veri e propri furti (bottini di guerra, ad esempio, oppure "trattati" forzati tipo quello di Tolentino,...), è noto anche come tanti altri lavori siano giunti alle sale del museo per strade lecite, primo fra tutti la Gioconda di Leonardo.
Altre opere, diversamente, come quelle ora in mostra alla Galleria Borghese di Roma, hanno seguito un itinerario grigio: sono state formalmente e correttamente cedute alla Francia da chi ne aveva facoltà, ma tutta l'operazione ha avuto la sostanza l'aria dell'imbroglio.
D'altra parte, la storia è lunga, e si ripete ciclicamente, con puntualità: è pur vero che Camillo Borghese si è colpevolmente impegnato nella vendita al Musée Napoléon di pezzi chiave del patrimonio artistico italiano, è vero che la cessione è stata forzosa, e che altri, al suo posto, non avrebbero forse ''commesso l'errore'; è però altrettanto vero che buona parte della collezione era stata messa assieme, ai primi del seicento, da un riprovevole Scipione Borghese che aveva allo scopo compiuto furti d'arte a 360 gradi, vere e proprie razzie, espropri disonesti, spregiudicato fuori dall'ordinario, più ladro che mecenate, sempre protetto ovviamente dallo zio, Paolo V.
A lui dobbiamo la raccolta; ma una raccolta che spesso fu, in essenza, un saccheggio.
Napoleone, tutto sommato, non fece di peggio.
Alcune delle opere in mostra
L'Ermafrodito dormiente restaurato da un giovanissimo Bernini, il Sileno e Bacco bambino, le Tre Grazie, il Vaso Borghese con scene dionisiache, il celebre Centauro cavalcato da Amore e tante altre opere illustri...
Informazioni sulla mostra
Luogo
- Roma, Galleria Borghese - Piazzale Scipione Borghese 5
Date
- 7 Dicembre 2011 – 9 aprile 2012
Orario di apertura
- Martedì-domenica 9.00 - 19.00
- La prenotazione è obbligatoria
Sito Internet http://www.mondomostre.it
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Video di presentazione della mostra
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