Fotografia astratta
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La fotografia astratta si realizza nel creare immagini indipendenti dai riferimenti oggettuali e visivi del mondo fotografato.
L'irriconoscibilità del reale, per sé nulla di nuovo né di strano, assume un carattere molto deciso quando fissata dal mezzo fotografico.
È forte infatti, in fotografia, la tendenza a voler "riconoscere" il processo di creazione di un'immagine astratta, ossia a voler "ritrovare" lo stimolo ottico, materiale, meccanico che ha portato alla creazione dell'immagine.
Ciò è dovuto, più ancora che alla natura tecnica della fotografia, alla diffusa, radicata (ed errata) opinione di una fotografia quale "specchio" e testimone obiettivo del mondo.
Da questo punto di vista, la fotografia astratta, ennesima prova di quanto e come la fotografia sia ben distante dal rendere il mondo quale lo conosciamo, sarà tanto più serenamente apprezzabile quanto più, per via delle sue intrinseche e positive qualità estetiche, lascerà la mente di chi l'osserva godere della libera immaginazione, senza più il vincolo di un'inutile "spiegazione" logica, procedurale.
Come scattare fotografie "astratte"?
L'astrazione, come giustifica l'etimo latino1, è un'operazione non ottica bensì assolutamente mentale.
Tecnicamente non esiste una ricetta diversa dalla "solita" fotografia.
Sperimentare con ingrandimenti, mosso, ritagli, riflessi,…
Sopratutto, quel che serve è tantissima fantasia!
1 La parola è composta da abs ("da" con il senso di "separazione") e trahère (trarre). ⇑
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