Martin Munkácsi
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Il Sig. Martin Munkácsi è morto, povero e abbandonato, a New York, il 13 luglio 1963.
Nel suo frigorifero, vuoto, solo una scatola di spaghetti, aperta, ancora con la forchetta infilzata dentro.
Era nato a Kolozsvár, nell'allora Ungheria (oggi Cluj-Napoca in Romania), e poi emigrato negli anni trenta in America per sfuggire, ebreo, all'Europa delle leggi razziali.
La stessa sorte anonima di molti altri emigranti, si direbbe.
Invece no.
Munkácsi è stato uno dei fotografi più influenti della storia. E il più pagato dei suoi tempi.
Celebrità in tutta l'America, ha rivoluzionato, lavorando per Harper's Bazaar, la fotografia di moda così come la intendiamo noi oggi. Ha portato modelli e modelle fuori dagli studi fotografici, in esterni. Ha inventato la fotografia sexy, facendo in modo che certe immagini, precedentemente ritenute non adatte a riviste di alto livello, fossero riconsiderate ed accettate.
Sopratutto, Munkácsi ha ridefinito l'approccio alla fotografia, definitivamente, come un qualcosa di gioioso, di emotivamente positivo. Già Lartigue aveva fotografato con occhi sorridenti e spirito leggero, ma si trattava di una visione personale; Munkácsi ha invece sciolto i lacci alle immagini, ha trasformato, complice anche il mondo della moda in cui operava, l'intera mentalità, sia dei fotografi che dei lettori, introducendo uno stile ammiccante, un senso di simpatia, di compartecipazione, di gioco, che d'allora in poi ha contrassegnato (e distinto dalla produzione precedente) tutta la fotografia.
Nato Marton Mermelstein nel 1896, Munkácsi (ecco come si pronuncia il suo nome) ha sviluppato da autodidatta il suo interesse per la fotografia, manifestando un dono naturale destinato a lasciare una traccia importante.
Poi però, così come era salito in alto, è ridisceso. Difficile spiegare cosa fu la causa di tanto, e repentino, oblio.
Certo, il carattere magari non particolarmente accomodante potrebbe essere stata una ragione.
Ma forse, in realtà, aveva veramente dato al mondo tutto quanto era capace di dare.
E non gli fu chiesto più nulla.
I ragazzi che corrono verso l'acqua...
Una foto, anzi, la foto forse più importante e nota fra quelle che ci sono giunte (tanta parte del suo archivio è andata persa) mostra dei ragazzi africani che corrono gioiosi tuffandosi nell'acqua: questa fotografia, scattata in Africa attorno al 1930 e pubblicata nel 1932 su "Das Deutche Lichtbild" costituisce, per suo intimo valore estetico e per l'importanza che ha rivestito, una delle immagini fondamentali nella storia della fotografia.
A questa immagine fa riferimento Henri Cartier-Bresson descrivendola come il punto di svolta, lo stimolo, l'ispirazione che definitivamente condusse il suo talento ad applicarsi, superando la pittura (che pure, mai abbandonò), all'arte fotografica.
Da Munkacsi siamo stati tutti, in un modo o nell'altro, per via diretta o indiretta, ispirati, stimolati, influenzati. Senza che lo sappiano, molti hanno Munkacsi come vero "maestro".
Non è un caso che anche Richard Avedon, grande fotografo di moda che ha attraversato diverse generazioni, abbia a più riprese ed in più occasioni, sia a parole che con "citazioni" iconografiche, sottolineato l'importanza dell'eredità lasciataci da Munkacsi. Qui sotto un celebre esempio ambientato a Parigi.
A sinistra una fotografia di moda di Munkacsi del 1934. Pochi lo noteranno, ma prima di lui nessun editore di alto livello avrebbe mai osato pubblicare immagini di ragazze per la strada che saltano con la gonna a gambe larghe. A destra, un omaggio di Richard Avedon, che ritrae a Parigi la modella Carmen Dell'Orefice con un cappotto di Pierre Cardin (già, Pietro, lui, quello nato sulle rive del Piave ed emigrato in Francia per povertà...)
La storia tragica della Cap Arcona
La storia tragica della Cap Arcona
Appassionato di ogni cosa fosse in movimento, Munkacsi scattò numerosi servizi anche dal cielo. Nella fotografia di sinistra lo vediamo (con gli occhiali) a bordo dello Zeppelin, da cui ebbe l'occasione di riprendere il grande piroscafo di lusso Cap Arcona lungo la sua rotta verso il Brasile. Questa nave fu testimone, negli anni seguenti, di un epilogo particolarmente drammatico e, per alcune ragioni, messo un po' in sordina. Molto in breve: alla fine della guerra, i nazisti ammassarono sulla nave, ridotta a galera, migliaia di prigionieri prelevati dai campi di concentramento, con l'intenzione di portarla al largo e colarla a picco. A nulla valsero le proteste del capitano: la nave fu portata verso il largo, e le vie d'uscita bloccate. Ma questo fu solo l'inizio della tragedia. L'aviazione inglese, sopraggiunta, per [quello che vogliamo credere] un errore fece ripetutamente fuoco sulla nave, generando una strage. Di quanti riuscirono a salvarsi, poi, molti furono uccisi dal fuoco tedesco. Fu una carneficina immane, nella baia di Lubecca, dalla quale uscirono pochissimi superstiti.
Abbiamo una pagina dedicata alla Cap Arcona.
Un piccolo archivio delle fotografie di Martin Munkácsi
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Commenti
Margherita 10 ottobre 2016 | |
Buonasera sto (disperatamente) cercando una foto di Martin Munkacsi (se possibile quella della donna che salta con l'ombrello) ad alta risoluzione (in una risoluzione di 4/5MB). Potreste aiutarmi? Grazie mille sin d'ora |
Sonia 11 ottobre 2016 | |
Gentilissima Margherita, pochi anni fa (nel 2009) L'ICP di New York ha dedicato una mostra a Munkacsi, forte degli oltre 4000 negativi in vetro dati per persi ma recentemente acquisiti dall'istituzione. Se hai intenzioni serie prova eventualmente a chiedere a loro. |