Composizione: come scegliere il miglior punto di vista
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Per fare una fotografia cosa occorre?
Basta sollevare il braccio all’altezza degli occhi e premere il bottone di scatto: con le macchine fotografiche moderne, compatte, obiettivo zoom, una risoluzione di svariati megapixel, monitor integrati, zeppe di funzioni avanzatissime (molte delle quali spesso inutili), che complete di pile pesano di solito meno di 300 grammi e s’infilano comodamente nel taschino della giacca, non serve altro.
Non serve nemmeno più una macchina fotografica: un cellulare oggi è più che abbastanza.
Spesso però risultano fotografie trite e senza interesse.
Perché?
Molti saranno pronti ad accusare gli automatismi dell’apparecchio e la qualità della macchina fotografica: a loro detta incidono negativamente sull’estetica dell’immagine.
Una cosa invece, sopra ogni altra, ha un’influenza enorme sull’immagine, e passa troppo spesso inosservata: la facilità, e quasi di riflesso, la naturalezza e noncuranza, con cui l’apparecchio può essere portato all’altezza degli occhi.
Guardare le cose con i soliti occhi spesso non aiuta a fare belle fotografie.
Il punto di vista non è mai casuale
Per accorgersi immediatamente di quanto non sia scontato il punto di vista di un’immagine è già utile scendere in strada e provare a fare, per esempio, una serie di fotografie con gli occhi di un bambino (quindi da un’altezza di un metro circa) e confrontarle con analoghe immagini fatte con gli occhi di un adulto.
Si noteranno enormi differenze, e si constaterà come, spesso, un punto di vista anche lievemente diverso, possa giovare all’immagine.
Cercare prospettive inaspettate, esagerare anche di molto l'angolazione, è un ottimo esercizio.
Cercare un punto di vista
Scegliere una prospettiva inconsueta non è certo garanzia di immagini migliori.
Tuttavia può essere utile per almeno tre ragioni:
- ci si diverte a trovare nuovi punti per piazzare la macchina
- occorre esplorare, che è un presupposto per mille scoperte
- possono venire fuori sorprese, e l’effetto sorpresa funziona sempre
Ci sono diversi sistemi semplici per scattare immagini da punti di vista inconsueti; alcuni dei più noti e praticati da qualsiasi appassionato di fotografia sono:
- farsi lanciare nello spazio interplanetario
- strisciare per terra come un verme millepiedi
- camminare con i trampoli per le strade della città
- gettarsi in acqua, non importa se di piscina, lago, fiume o mare
- arrampicarsi su mobili, pali, auto, palazzi, costruzioni e pinnacoli di ogni tipo
- intrufolarsi dove nessuno meno se lo aspetta, silenziosamente
- attaccare la macchina fotografica ad un aquilone
A volte basta, per trovare un punto di vista utile, uscire dal sentiero e fare pochi passi più in là, oppure montare su una sedia, o anche inginocchiarsi per un attimo.
Piccoli movimenti che fanno la differenza.
Per la foto della Tour Eiffel qui sopra è bastato appoggiare il dorso della macchina per terra, puntandola verso l'alto. Non è sempre semplice controllare l'inquadratura, né prevedere con precisione come e cosa sarà inquadrato. Un sistema, se le condizioni luminose lo permettono, è cercare, ponendosi sopra la lente, di cogliere i riflessi della scena. Alcune macchine, come la Canon G12 (che a noi piace molto), permettono di orientare lo schermo posteriore, osservando comodamente la scena inquadrata anche con l'apparecchio poggiato a terra. In ogni caso le macchine digitali permettono di vedere subito il risultato ed eventualmente fare un secondo scatto.
Il miglior modo per imparare è fare pratica
Guarda questa pagina con fotografie scattate da differenti punti di vista per ispirarti: tanti spunti di inquadrature e composizione per realizzare le tue immagini.
Tutte le foto sono accomunate dall'essere state riprese da un punto di vista non scontato, non diretto, orizzontale ad altezza d'occhio.
Per realizzare quelle immagini il fotografo ha dovuto sempre muoversi dalla posizione naturale, tuffarsi in acqua, guardare con decisione verso l'alto oppure il basso, arrampicarsi, sdraiarsi a terra, appendere la macchina ad un aquilone, avvicinarsi esageratamente al soggetto oppure esplorare l'intera scena tutto attorno.
Un ultimo consiglio?
Quello più furbo di tutti?
Fare un po' di ginnastica prima di cominciare a fotografare!
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