Come pubblicare una rivista da condividere su internet
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Sbattere le proprie fotografie al cospetto del mondo intero, sulla rete internet, è alla portata di tutti: non solo perché tecnicamente non ci sono difficoltà, ma anche perché spesso non costa nulla.
Ciò non significa che sia sempre una buona idea pubblicare le proprie immagini sul web, sopratutto quando per proprie s'intendono immagini che ritraggono persone vicine (noi stessi, familiari, amici) oppure il nostro ambiente (casa, lavoro, circondario); rimane consigliabile mantenere privata la sfera personale.
Discorso diverso per la fotografia più in generale, per la quale un'ampia diffusione è sicuramente positiva.
Ipotizziamo di avere alcune fotografie di Berlino, frutto di un viaggio o di una vacanza: come metterle su internet, in modo da mostrarle a tutti i nostri amici?
Almeno due le possibilità: la prima è caricare le fotografie su internet e condividere le immagini in una comunità online. La seconda è più particolare, e spesso porta a risultati interessanti: creare una rivista virtuale con immagini, testi, racconti, commenti, e condividerla sulla rete oppure anche stamparla.
I siti giusti
Esistono numerosi siti che permettono d'impaginare e pubblicare delle vere e proprie riviste online e di condividerle con chiunque. In molti casi è anche possibile scaricare le riviste in formato .pdf e salvarle nel proprio disco fisso o su una chiavetta usb: ecco un sistema divertente per far avere agli amici un racconto illustrato di una vacanza.
Ecco alcuni indirizzi utili:
- Issuu
- Calameo
- Zmags (solo a pagamento)
- Sfogliami (solo a pagamento)
- Paperator (solo a pagamento)
- Pagegangster (solo a pagamento)
- Youcanflip (solo a pagamento)
- Dotpapers (solo a pagamento)
- Flipages (solo a pagamento)
- iPaper (solo a pagamento)
- MagCloud per una rivista stampata
- Scribd anche in html5, senza flash
- FlippingBook
- PageSuite (vedi un esempio di rivista online)
- Yudu (e anche YuduFree)
- FlipSnack
- Fluidbook
- FlipHTML5
Non è nostro intento fornire una lista esauriente dei mille siti utili; piuttosto ci limitiamo a proporre qualche idea, al solo fine di stimolare ulteriori esplorazioni.
Se invece intendi pubblicare un libro leggi qui.
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Commenti
bike64 16 giugno 2010 | |
Molto bene per Issuu e Calameo, grazie. Una informazione: ma se voglio trasferire la pubblicazione nel mio sito web è possibile? Eventualmente quanto costa? Grazie Franco |
kirpi 24 giugno 2010 | |
L'idea di trasferire è, espressa in questi termini, forse fuorviante. Piuttosto, puoi inserire le pubblicazioni nel tuo sito (il termine inglese ricorrente per questo è embed) analogamente a come puoi farlo con i filmetti di Youtube, tanto per intenderci. Si tratta, in linea di massima, di un'operazione semplice e gratuita. E' anche possibile scaricarla, però si perde il "bello" dell'interfaccia online: certo, puoi scaricare il documento e renderlo disponibile dal tuo sito, ma allora tanto vale distribuire il .pdf originale. Per i dettagli ti conviene sempre far riferimento alle specifiche pagine dei siti in questione. |
Kubik Studio 8 novembre 2012 | |
Volendo Issuu mette a disposizione dei programmatori web delle API (Application Programming Interface) per potersi interfacciare direttamente con i loro servizi e tra questi anche quello di estrapolare la lista delle proprie pubblicazioni. |
Alex 10 gennaio 2013 | |
Pubblicando una rivista online bisogna avere un direttore responsabile e seguire le medesime procedure burocratico-legali del cartaceo oppure non serve nulla di tutto ciò? |
kirpi 12 gennaio 2013 | |
Occorre distinguere. La possibilità tecnica di pubblicare elettronicamente scritti, suoni e immagini è una cosa. I fardelli burocratici e legali connessi all'editoria elettronica ed alla rete sono altra e ben diversa cosa (tra l'altro ancora in via di chiara definizione, per molti aspetti). Noi qui, in questa pagina, ci concentriamo solo sulla prima delle due. Quello che chiedi è interessante, ma sono domande da porre a legali o burocrati (quali noi non siamo). Tieni conto che il termine "rivista", così come è adoperato in questo breve articolo, serve solo a rendere l'idea di una pubblicazione sfogliabile, leggera, eventualmente illustrata, facilmente distribuibile. In questo senso si oppone all'idea di "libro", tipicamente più piccolo di formato ma più corposo per spessore e contenuto, e composto in linea di massima da testo. Per rivista non intendiamo quindi necessariamente un qualcosa di complesso e strutturato come "Vogue" oppure "National Geographic" (che pure rientrerebbero, volendo, nella lista), ma più facilmente potrà trattarsi dell'elenco di tutti i francobolli della tua collezione, del listino prezzi della gelateria all'angolo oppure del giornalino della parrocchia del tuo paese; per i quali ci pare onestamente risibile la necessità di carichi e vincoli burocratici. Non serve un direttore responsabile :-) In linea di massima, le norme in Italia prevedono adempimenti burocratici particolari (direttore responsabile incluso) se la pubblicazione (elettronica o no) ha un aggiornamento periodico regolare (esempio: quotidiano): per questo potresti far riferimento alla legge n.62 del 7 marzo 2001, "Nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriali". Tenendo però conto che ci sono mille elementi aggiuntivi. Ad esempio, l'articolo 28 della legge n.69 del 3 febbraio 1963 (pur modificata dal DLGV n.59 del 26 marzo 2010) sull'ordinamento della professione di giornalista, recita che "all'Albo dei giornalisti sono annessi gli elenchi dei giornalisti di nazionalità straniera e di coloro che, pur non esercitando l'attività di giornalista, assumano la qualifica di direttore responsabile di periodici o riviste a carattere tecnico, professionale o scientifico, esclusi quelli sportivi e cinematografici". Vale a dire che, nel caso, il direttore responsabile di pubblicazioni a carattere tecnico, professionale o scientifico può non essere iscritto all'albo dei giornalisti. D'altra parte, per fare un altro esempio, le leggi hanno una valenza territoriale: dipende anche dove sono i server, quali domini vengono adoperati,... Ribadiamo: se hai in mente un qualcosa di specifico e "complesso", è inutile impelagarsi con il fai-da-te ed è meglio consultare un professionista del settore. Se invece devi solo pubblicare un qualcosa di sporadico, nessun problema :-) In ogni caso, qualsiasi cosa pubblichi, è sempre utile e civile firmarla, in fondo, con un nome o almeno un email. |
Alex 14 gennaio 2013 | |
Grazie per la risposta, purtroppo sto chiedendo diversi pareri in quanto l'idea per la pubblicazione sarebbe con cadenza mensile, ma non si riesce a capire bene come poter fare la cosa in assenza di direttore responsabile. In teoria se non si hanno uscite periodiche, ma si alterna il numero di giorni tra una pubblicazione e l'altra, senza sponsor all'interno del magazine e includendo nome del proprietario e dello stampatore non dovrebbero esserci vincoli burocratici. Sto tutt'ora attendendo risposta da un avvocato al fine di vedere se è quindi possibile, per quel che riguarda l'online pubblicare una rivista senza vincoli... |
kirpi 15 gennaio 2013 | |
Bene, allora quando "vai in stampa" faccelo sapere :-) Come accennavamo, noi non seguiamo la burocrazia, ma se riesci a distillare dei consigli freschi, utili a tutti, scrivici perché siamo ben contenti di diffonderli. |
Alex 4 aprile 2013 | |
Ciao a tutti, allora ho chiesto e direi che si è fatta luce sui miei dubbi. Se non si pubblica periodicamente (mensile, settimanale), ma con susseguirsi in ordine cronologico (come numeri di uscita) non è necessario avere un direttore responsabile. Basta citare nome e cognome del proprietario, indirizzo, partita iva dello stesso (soprattutto nel caso ci sia pubblicità sopra la rivista) e manlevare i contenuti di ogni articolo. |
Teresa 11 agosto 2020 | |
Messaggio per Alex. Dovrei farti delle domande in merito alla tua ultima risposta dove dici che si è fatta luce sui tuoi dubbi in merito alla pubblicazione della Rivista. |