Scoperte fotografiche nei cataloghi d'asta della Lempertz
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| Parole, colori, luci, suoni, pietra, legno, bronzo appartengono all'artista vivente. Appartengono a chiunque sappia usarli. Saccheggiate il Louvre! William Burroughs |
Da sempre i cataloghi d'asta, di cui in Italia la più vasta collezione si trova presso la Fondazione Federico Zeri1 a Bologna, hanno rappresentato una fonte di particolare interesse per studiosi e cultori di specifiche materie.
Dai dipinti antichi al design, dalle produzioni tribali alla gioielleria, dall'arte orientale alla fotografia: si tratta di risorse iconografiche e documentarie diverse dai consueti volumi da libreria.
Noi vorremmo andare oltre, e proporli a tutti: perché crediamo possano arricchire anche chi non è addetto ai lavori ed offrire sorprese interessanti a qualsiasi persona curiosa.
Sono disponibili sulla rete internet cataloghi di Christie's, Bonhams, Hampel, Sotheby's e numerose altre case d'aste nel mondo.
È sulla fotografia che ci concentriamo in questa pagina: per questo suggeriamo l'esplorazione dei cataloghi della casa d'aste tedesca Lempertz, visionabili liberamente online.
Fotografia e inventiva
Uno dei punti fermi dell'inventiva (oggi va di moda il termine creatività) è che ci si "appoggia" sempre a qualcosa di già noto, di già visto, di già sperimentato; da cui si parte poi per nuove scoperte, nuovi collegamenti, nuove interpretazioni, nuove invenzioni.
La fecondità si accompagna sempre all'aperta, positiva disponibilità ad essere inseminati.
Occorre accogliere ciò che viene dall'esterno, non si produce mai da soli.
È così che conoscere ciò che altri hanno fatto, confrontare sé stessi con le tracce lasciate da chi ha già intrapreso percorsi simili, è sicuramente un metodo positivo per sviluppare una più matura coscienza dei propri intenti.
Tuttavia, a dispetto della grande ricchezza di mezzi oggi disponibile, accade sovente che le fonti da cui si attinge rimangano più o meno le stesse: tanti libri sulla fotografia riportano in fondo quasi sempre gli stessi autori e le medesime fotografie, così come tanti siti seguitano a citare e rigirare anche loro, in buona parte, del materiale trito e ritrito.
Vorremmo qui proporre, a mo' di stimolo, un esempio di come si possano trovare, anche sulla rete, materiali alternativi, gratuiti, più che validi per offrire idee creative a profusione.
Quindi, buone scoperte, con i cataloghi della Lempertz!
1 http://www.fondazionezeri.unibo.it/ ⇑
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