Differenza fra luce dura e luce morbida
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Per comprendere la luce occorre guardare le ombre.
Non è solo un assunto morale o una posizione filosofica: si tratta anche di uno dei fondamenti della pratica fotografica.
La Natura illumina la nostra vita con una sola luce: il sole.
L'infinita, incredibile varietà d'illuminazioni, toni, accenti, emozioni che sperimentiamo ogni giorno, sono dovute poi al filtro dell'aria, ai riflessi che i raggi subiscono sulle superfici, alla diffusione delle nuvole, alla nostra posizione rispetto al cielo,...
Possiamo classificare le diverse illuminazioni in due grandi categorie:
- Luci dure con ombre decise, nette, e contrasti elevati
- Luci morbide ed avvolgenti, con ombre sfumate o inesistenti e contrasti limitati
Confronto fra luce dura e luce morbida
La differenza fra luce dura e luce morbida è un elemento da tenere sempre in considerazione quando si fotografa.
È la dimensione della fonte luminosa, relativamente al soggetto, a caratterizzare la differenza:
- una sorgente molto piccola (rispetto al soggetto) genera luci ed ombre dure.
- una sorgente ampia (sempre rispetto al soggetto) genera luci ed ombre morbide.
È facile distinguere fra illuminazione dura e morbida: basta osservare le ombre.
Le ombre nette gettate dal cocomero sono segno distintivo di una luce dura, mentre l'ombra del cocomero che quasi si dissolve sul fondo è data da una luce più morbida.
Luci dure scolpiscono i soggetti
Una fonte di luce ben definita, netta, colpisce i soggetti violentemente e getta a terra ombre dure.
Come i raggi del sole nelle giornate d'aria tersa, la luce dura cozza direttamente contro al soggetto e crea interruzioni nette fra luce ed ombra.
Non è correlata alla durezza della luce la sua intensità: ad esempio la luna piena illumina con una luce quasi più dura del sole brillante.
È infatti, come già accennato, la dimensione della fonte di luce, rispetto al soggetto illuminato, a caratterizzare la durezza della luce (e delle ombre).
Alcuni esempi di illuminazione dura
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Luci morbide creano ombre ricche di dettagli
Riflessioni, diffusioni, rimbalzi in ogni direzione dei raggi, generano una luce che accarezza i soggetti, li avvolge e degrada dolcemente da zona a zona.
Più grande la fonte, più morbida è la sua luce.
Quando delle nuvole si frappongono nel cielo fra il sole ed il soggetto, queste divengono la fonte d'illuminazione. Così che se l'intero cielo si copre di nuvole, la fonte di luce diviene tanto estesa da annullare ogni ombra ed ogni contrasto.
Alcuni esempi di illuminazione morbida
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