La magia del nastro adesivo telato

Essenziale nel corredo di qualsiasi fotografo, da portare sempre in borsa, è piccolo, leggero e costa poco

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Un rotolo grande di nastro telato
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© Kristofer Gustafsson

Per capire se qualcuno è seriamente dedito alla fotografia, basta buttare un occhio alla sua borsa fotografica.

No, non sarà una borsa bella o brutta a fare la differenza: abbiamo già visto e suggerito tante idee per borse fotografiche adatte a tutti i gusti e tutte le tasche.
Nemmeno sarà indicativo questo o quell'apparecchio fotografico: si possono ottenere immagini più che valide con praticamente qualsiasi macchina.

E allora?

Dietro le quinte di molti scatti fotografici ben riusciti c'è il nastro americano1, o meglio quello che noi in genere preferiamo chiamare nastro telato, in una qualsiasi delle sue numerose incarnazioni.

Si tratta di solito di una striscia alta circa 5 centimetri, che si rompe bene con le mani ma che è in grado di sostenere forti sollecitazioni, dotata su un lato di un adesivo molto appiccicoso, dalla facile presa su tutti i materiali, impermeabile e dalla tenuta sicura.

È spesso un pezzetto di nastro a fare la differenza

Così 2 o 3 metri di nastro si portano facilmente in borsa
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© Sonia

Così 2 o 3 metri di nastro si portano facilmente in borsa: sono circa 30 giri con la tesserina usata per il lato lungo.

Durante i nostri corsi di fotografia, più volte capita di parlare dei trucchi dei fotografi.
L'uso del nastro adesivo telato trova sempre apprezzamento mano a mano che ci si interessa davvero alla fotografia; rappresenta difatti per un fotografo uno degli strumenti migliori per risolvere problemi ed imprevisti.2

Non occorre portarsi dietro un rotolo intero di nastro: due o tre metri si avvolgono facilmente attorno ad una vecchia tesserina di plastica (oramani ne abbiamo i portafogli pieni e le dimensioni si adattano in modo perfetto). Così è sempre a portata di mano quando serve, non occupa spazio in borsa e non pesa niente.

In alternativa, si possono a volte adoperare le gambe del treppiede come base per attaccare qualche striscia di nastro, sia per il lungo che arrotolata.


3 tipi di nastro che noi consigliamo

I nastri telati sono disponibili in un'infinità di tipi e colori
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© Brian Del Vecchio

Ne esistono tantissime varianti e molti colori.3
A costo di apparire imprecisi, noi per semplicità riuniamo sotto il termine nastro telato almeno tre dei tipi più diffusi:

Tutti condividono i due principali valori di utilità per chi fotografa: la versatilità e la rapidità d'uso.

Duct tape
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Duct tape

Noto di solito con il suo nome anglosassone o con il termine di nastro americano (di cui è il rappresentante principale), di colore solitamente grigio/argento, con un mastice molto tenace, gommoso e sensibile alla pressione (più si preme, più tiene)4, questo nastro è certamente il più diffuso ed anche il più facile da trovare oltre che il più economico. Vale sempre la pena di averne un po' a disposizione, quando si va in giro.
Alcuni tipi di nastro sono molto adesivi ed a volte si fa fatica a toglierli.


Gaffer tape
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Gaffer tape

Il più delle volte adoperato di colore nero opaco, è caratterizzato da una colla che, pur resistente, si toglie senza lasciare traccia.
È più caro del precedente ma le qualità complessive lo rendono spesso, per l'uso fotografico, il più adatto.

Tuttavia, la tanto decantata caratteristica di questo nastro, ossia di poter essere rimosso senza lasciare tracce, non tragga in inganno: occorre comunque fare molta attenzione a dove lo si appiccica. Tipiche situazioni da valutare con cura:

  • Muri verniciati: può capitare che la pellicola di vernice si stacchi in alcuni punti dal muro.
  • Mobili di legno: a seconda del tipo di finitura del legno, sopratutto se lucidato con tanto olio di gomito e sostanze naturali (cera, olio paglierino,...) possono restare lievi tracce visibili.

In sintesi: il nastro non lascia in giro pezzi di adesivo ma, se applicato con forza, può portarsi via qualcosa del supporto.

Cerotto in rotolo
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Cerotto

Il classico, buon vecchio cerotto in rotoli è certamente una buona soluzione: parente del gaffer tape, ne condivide molti vantaggi, cui si aggiunge una facile reperibilità ovunque ci sia un supermercato o una farmacia.
Non sempre l'adesivo del cerotto è all'altezza: occorre trovare quello giusto e magari fare una prova di tenuta.
Per un uso medio il cerotto è una vera soluzione di "pronto soccorso" cui a volte non si pensa.


Alcuni esempi d'uso

Borsa fotografica fai-da-te

Costruirsi da soli una borsa fotografica è piuttosto semplice: basta confezionare, con un materassino da campeggio e del nastro, il contenitore di protezione, che andrà poi inserito in qualsiasi borsa, zaino, sacca a disposizione.

I vantaggi sono almeno 3:

  • Risparmio - con veramente pochi euro si confeziona un ottimo contenitore di protezione;
  • Compattezza - forma e dimensioni sono ottimizzate per le proprie necessità;
  • Sicurezza - si possono occultare le macchine in qualsiasi sacca poco appariscente.

Costruzione borsa fotografica
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© Paco Lyptic



Alternative al treppiede

I treppiedi dovrebbero, in teoria, essere leggerissimi, robustissimi, compattissimi, estensibilissimi,...
Nella pratica, molto spesso, le qualità sono solo una via di mezzo: abbastanza leggeri, abbastanza piccoli, abbastanza robusti, abbastanza estensibili...
Così, per estendere un treppiade, capita a volte che si approntino delle gambe aggiuntive con quanto si trova a portata di mano, bastoni di fortuna, tubi, ben fermati con alcuni giri di nastro telato.

Spesso basta portarsi un piccolo treppiede tascabile, da attaccare dove capita (pali, rami, inferriate,...) oppure da prolungare appunto con mezzi di fortuna. Sempre con l'aiuto del nastro telato.

Oppure, ovviamente, capita anche di fissare direttamente la macchina fotografica da qualche parte, magari ben avvolta di nastro ad un cancello, un palo della luce, un tronco d'albero.

Le fotografie con tempi lunghi, per scongiurare il mosso, richiedono un supporto che mantenga stabile l'apparecchio. Di solito si utilizza un treppiede, ma qualsiasi espediente è valido, purché la macchina sia ferma.
Altrettanto vale per le pose multiple, ossia più esposizioni scattate in sequenza. Le pose multiple possono risultare utili in molti casi: per aumentare la profondità di campo, per controllare il contrasto, per realizzare dei brevi filmati, per eliminare alcuni soggetti dalla scena,...

Nel caso qui illustrato, l'apparecchio da ripresa è un telefono cellulare che, fissato ad un vetro con alcuni pezzi di nastro telato, è stato adoperato per riprendere alcune fotografie notturne della scena innevata.

Un iPhone attaccato ad un vetro per delle riprese che richiedono pose multiple
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© Jon Large



Fotografia panoramica al rallentatore

Panoramica con iPhone e sveglia da cucina
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© James West

Clicca per vedere più grande

Una sequenza di scatti fotografici realizzati con un certo intervallo di tempo uno dall'altro (ad esempio: 1 secondo), poi montati e visti come fosse un filmetto, non è nulla di nuovo.5
La fotografia digitale ha tuttavia portato alla ribalta questa tecnica, facilitandone molto l'esecuzione e diffondendola alle masse con il termine (guardacaso) anglosassone di "time-lapse".

Scattare una sequenza e confezionare un filmetto time-lapse è oggi così facile che anche molti telefoni incorporano quesa funzione automatica.
Quello che vediamo qui, e che rende speciale il breve filmato è un passo creativo in più, realizzato dall'autore: il telefono è fissato, per mezzo di un Glif+ ad una sveglia meccanica da cucina, di quelle che si trovano al mercato per due soldi.
Il tutto è nastrato ad un supporto.
La sveglia, caricata a molla, gira lentamente, portando con sé il telefono.
Ecco fatto un filmato panoramico, senza pretese ma molto efficace, realizzato con semplicissimi mezzi.



Fissare lenti alla macchina fotografica

Una vecchia lente adattata, per mezzo di tanto nastro telato nero, ad un apparecchio digitale
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© Dauvit Alexander

Una vecchia lente adattata, per mezzo di tanto nastro telato nero, ad un apparecchio digitale
Nave vichinga fotografata con lente semplicemente avvicinata (non attaccata) alla macchina
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© Satya

Fotografia scattata con lente semplicemente avvicinata (non attaccata) alla macchina

Non è per niente scontato che si debbano scattare fotografie con le lenti "di serie" previste per un certo apparecchio fotografico.
Al contrario, è molto interessante sperimentare con lenti diverse.
Ad esempio possiamo considerare questi 4 casi:

  1. Montare lenti recuperate da altri apparecchi. Spesso il nastro telato nero si rivela molto utile, magari accanto a qualche tubo di cartone o di plastica.
  2. Adoperare obiettivi non montati correttamente sulla flangia dell'apparecchio ma semplicemente tenuti a mano, a volte anche un po' inclinati rispetto all'asse ottico. Il nastro nero viene utile per farsi una specie di piccola "gonnellina" sulla lente che riduce l'ingresso di luce parassita nella macchina. A volte si preferisce, al contrario, lasciare che la luce parassita caratterizzi l'immagine: niente nastro, allora :-)
  3. Il sistema più semplice per macrofotografia: togliere la lente e tenerla, a mano, rovesciata, di fronte alla macchina. Anche qui una "gonnellina" di nastro nero aiuta a contenere luci parassite.
  4. Nella macrofotografia, altra tecnica spesso adoperata è l'impiego di due obiettivi, il secondo montato rovesciato sopra il primo.6

Bloccare i comandi e la lente della macchina

Tanti corpi macchina digitali hanno una miriade di tastini, levette, girelle e comandi che, se toccati o spostati inavvertitamente rischiano di rovinare gli scatti.
Molti di questo controlli, tra l'altro, sono di scarsa o dubbia utilità.
Qui in po' di nastro adesivo può venire in aiuto per bloccare quei tasti o leve della macchina che non si vuole spostare senza volere. Non sempre si riesce: dipende sopratutto dalla disposizione dei comandi sull'apparecchio.

Non solo.
Molte lenti attuali hanno una ghiera di messa a fuoco poco precisa e troppo morbida: per le pose lunghe o comunque quando la distanza di messa a fuoco è stata regolata, può essere comodo disabilitare l'autofocus e fissare la ghiera con un pezzettino di nastro.


Coprire l'oculare

Un pezzo di nastro copre l'oculare
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© Sonia

Nelle macchine con mirino ottico, nelle pose lunghe attivate con il telecomando, la luce che entra dal mirino potrebbe alterare la misurazione esposimetrica o comunque disturbare la posa.

Gli apparecchi migliori spesso incorporano un sistema per chiudere l'oculare.
Negli altri casi, basta un piccolo pezzettino di nastro per coprire l'oculare della macchina.

Tanti altri usi nel tempo libero

Fondo di una canoa aggiustato con un nastro
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Il fondo di una canoa aggiustato con del nastro telato. Clicca la foto per vederla più grande.

Non è ovviamente solo per l'uso "fotografico" che il nastro telato risulta utile ma per ogni evenienza, sopratutto quando si va in giro nel tempo libero: una vacanza in bicicletta, in campeggio,...


Una barchetta costruita con il nastro...


Alcuni dei nastri migliori per usi del genere:

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1 Il termine, lo confessiamo, ci fa un po' ridere, però è così che lo si identifica correntemente in Italia, oltre al fatto che, realmente, lo hanno inventato oltreoceano.

2 Approfittiamo qui per notare che noi non suggeriamo mai un uso smodato dell'usa e getta: nei nostri consigli i nastri adesivi sono sempre da intendersi come soluzioni a problemi o situazioni impreviste o comunque sporadiche. Non consigliamo mai di sprecare il materiale, bensì di farne un uso parco e sensato, utile quando non si intravedano alternative.

3 Per farsi un'idea veloce ecco ad esempio una lista sintetica di un singolo produttore: Shurtape.

4 Per migliorare la tenuta del nastro in alcuni casi (fare sempre una prova) può essere utile "stirare" il nastro con un ferro tiepido: il risultato con alcuni materiali (es. una tenda da campeggio strappata) è incredibile.

5 L'essenza stessa del cinema è proprio questa: una sequenza rapida di fotografie. Più in specifico, gli effetti che si hanno quando si riprende una scena con una certa cadenza e si riproietta ad una cadenza diversa possono essere di accelerazione o rallentamento del movimento apparente. In specifico, se si riprende lentamente e ri riproietta a velocità normale, l'effetto sarà di accelerazione del movimento. Se invece si riprende ad una velocità e si riproietta con cadenza più lenta l'effeto sarà di rallentamento dei movimenti.

6 Vedi ad esempio Stack a Reversed Prime Lens for Macro Photography.

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Commenti

Carlo 8 settembre 2013
Per diverso tempo ha girato su internet un divertente diagramma che illustrava la procedura generale per un supposto problema d'ingegneria.
Pur nella sua natura ironica, lo schema proponeva una soluzione pratica ad una situazione spesso incontrata quando si fanno fotografie: se qualcosa si muove e vuoi fermarlo, prova con del nastro adesivo.
Coincide proprio con lo spirito di questo articolo!
Problema d'ingegneria :-)
Francesco 15 aprile 2014
Salve, avrei bisogno del nastro gaffer tape nero opaco.
Sonia 15 aprile 2014
Certo Francesco, è abbastanza facile trovarlo. Prova, ad esempio, a cercare su Google: "Tesa 53949 PV2", controlla se è quello che cerchi, poi chiama la società e chiedi a Napoli chi lo vende.

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