Fotografi ungheresi
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It’s not enough to have talent, you also have to be Hungarian. Robert Capa |
L'Ungheria ha dato i natali ad alcuni tra i più importanti nomi della fotografia del XX secolo: László Moholy-Nagy, André Kertész, Martin Munkácsi, Brassaï, i fratelli Robert e Cornell Capa,...
Accomunati da una lingua di ceppo completamente diverso dalle altre dell'Europa e del mondo occidentale1, molti di loro hanno finito, per vie diverse, con l'emigrare all'estero, hanno cambiato il loro nome originale e sono stati capaci di trovare nella produzione di immagini fotografiche un linguaggio veramente universale.
I loro scatti dimostrano una capacità espressiva particolare, a testimonianza della quale pubblichiamo qui una minina raccolta di scatti2
La fotografia non è mai stata lo specchio della realtà.
Né mai lo sarà.
Piuttosto, rappresenta un mezzo efficace ed immediato per esprimersi, al contempo universale e personalissimo, mai obiettivo, anzi sempre legato ad un particolare punto di vista.
Ciò che vediamo in una fotografia è quanto il fotografo ha voluto e saputo farci vedere; magari prendendo spunto dalla realtà oggettiva, ma sempre filtrato e riflesso in modo tale da non essere più "realtà".
Ne è chiara metafora questa immagine di André Kertész, parte del suo progetto "Distorsioni", con cui chiudiamo la nostra breve pagina sui fotografi ungheresi.
1 Il guppo linguistico ugrofinnico non ha legame di parentela con la famiglia delle lingue indoeuropee. ⇑
2 "Scatto" è in realtà un'espressione che non sempre si adatta alla fotografia, particolarmente qui dove mostriamo alcuni "fotogrammi" di Moholy-Nagy. ⇑
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